Della prima e della seconda crisi petrolifera non ricordo molto, così come degli anni di piombo, impegnato com’ero a divorare quantità industriali di formaggini Susanna, Brios Ferrero, Nutella e bastoncini Findus, tuttavia credo che per via subliminale, quegli eventi, si siano radicati nel mio DNA in quanto di fronte all’esaltazione miope della finanza e alle scelte superficiali e di breve periodo della politica su questioni importanti a carattere economico-sociale, finisco colto da rabbia e da voglia di far sentire la mia voce.

In famiglia un unico antenato importante: Gregorio XVI, al secolo Alberto Bartolomeo Cappellari, con il quale, senza voler essere irriverente, mi contendo la visibilità sui motori di ricerca: per lui meritato tributo alla cui memoria contribuisco io stesso citandolo in questa pagina (contro il mio interesse), per me motivo vitale di visibilità.

Il periodo degli studi è trascorso dividendo il tempo tra scuola, discoteche del padovano e della riviera jesolana. Poi è arrivato il lavoro ed essendo abituato a fare più cose contemporaneamente, per i primi dieci anni ho continuato a frequentare discoteche e locali universitari, poi la nostalgia (e in parte l’età) mi ha riportato verso lo studio del quale ora continuo ad abusare ossessivamente (prego gli enti di formazione di non considerarmi, ho già pianificato i prossimi due anni, al massimo sono disponibile come formatore). Per la decade a venire vedremo…

Leggo, recito, ascolto musica, dipingo, scrivo, viaggio, pratico svariati sport tra cui nuoto, vela, corsa, ciclismo, arti marziali (in particolare Tai Chi), yoga. Di tanto in tanto mi dimentico qualche attività ma ora che ho preso l’occasione per annotarle, sono più sollevato… Nel lavoro sento bisogno di realizzarmi e realizzare, conoscermi e conoscere, sfidarmi e sfidare assieme. Non ho orari, la notte sono più creativo, il giorno dipende (soprattutto dalla notte prima). Amo le regole ma odio le convenzioni. Secondo la PNL sono un visivo ed in parte cinestetico, pertanto non chiedetemi mai di “ripetere esattamente qualcosa che ho sentito”.

Cerco ancora di sorprendermi. Qualche volta vorrei assaporare ancora il panino al prosciutto della “Diana”, piccolo Alimentari di quando ancora non c’era la GDO e il conto si pagava a fine mese. A quel tempo indossavo una maglia gialla misto sintetico che sfoggio in qualche foto, e gli scarponcini Canguro, indistruttibili, rigorosamente made in Italy.

Alberto Cappellari